La neurostimolazione spinale (o stimolazione midollare) è una metodica chirurgica sperimentata con successo nel trattamento del dolore cronico severo specialmente nelle seguenti situazioni cliniche:
- Lombo sciatalgia
- FBSS
- Dolore ischemico per arteriopatia periferica
- Angina refrattaria.
La neurostimolazione spinale (SCS: Spinal Cord Stimulation) consiste nella stimolazione elettrica selettiva del midollo spinale tramite elettrocateteri, impiantati per via percutanea nello spazio epidurale, situati a varie altezze nella sede in cui è necessario ottenere una stimolazione, collegati ad un generatore di impulsi. I segnali elettrici agiscono in modo da modificare (modulare) i messaggi dolorifici prima che giungano al cervello.
La tecnica, prevede due tappe fondamentali:
- Prima fase di stimolazione: consiste nell’introduzione nello spazio epidurale di un elettrodo stimolatore temporaneo. L’introduzione avviene tramite puntura in anestesia locale e viene effettuato a livello della colonna dorsale o cervicale; questo dipende dal tipo e dalla sede del dolore. Si parla di un elettrodo stimolatore temporaneo poche´ la prima fase e` di prova: l’elettrodo impiantato serve da prova (Trial) per le stimolazioni, per valutare l’efficacia della stimolazione sul dolore. L’elettrodo viene lasciato in sede per circa trenta giorni. Il paziente avra` con se´ un “telecomando” con cui potrà` variare l’intensità` di segnale entro limiti di variabilità` preventivamente stabiliti dal chirurgo il quale, a termine della prova, ne valuterà` i valori e gli effetti in modo da “personalizzare” poi la stimolazione definitiva.
- Seconda fase di stimolazione: impianto definitivo. Se il Trial eseguito ha dato buon esito sul dolore, il paziente viene ricoverato per eseguire l’impianto definitivo. L’intervento avviene in anestesia locale. Si tratta di un intervento chirurgico minimo. Il catetere-elettrodo viene sistemato sottocute e raccordato con la batteria, anch’essa posizionata sottocute cosicché´ tutto il sistema rimane “nascosto” e non in contatto con l’esterno, senza arrecare disturbo al paziente.
I pazienti che traggono beneficio dalla neurostimolazione sperimentano in media una riduzione del dolore del 50%, hanno una minore necessità di farmaci orali e, di conseguenza, meno effetti collaterali provocati all’uso e abuso di quest’ultimi. La riduzione del dolore porta naturalmente a un notevole miglioramento delle attività quotidiane e della qualità della vita.